Sommario o abstract
| Il famoso, enigmatico e terribile processo di Mosca del 1937, nel quale vecchi e fedeli rivoluzionari si accusarono pubblicamente delle colpe più abbiette e furono uccisi, seminò la morte fra molti amici personali di Koestler, che era stato loro compagno. Questo romanzo narra appunto in un tragico crescendo di ossessione il perché e il come un antico commissario del Popolo si induca a confessare una serie di atti controrivoluzionari (che in realtà egli non ha mai compiuto) per una convinzione maniaca e nello stesso tempo ultralucida di doversi rendere abbietto agli occhi del popolo. Attraverso i pensieri e i ricorsi di Rubashov, nei giorni e nelle notti della sua torturante prigionia delle carceri della G.P.U., tutta la logica liberale e umanistica del mondo occidentale viene polverizzata e sostituita da unaltra logica gelida e inflessibile sino alle estreme esasperazioni; la ribellione del lettore alla disumanità ossessionante della vicenda si tramuta così, a un certo punto, in uno stato che confina con lammirazione; la quale, nel momento successivo, appare però addirittura abnorme. Da ciò il lettore è inesorabilmente indotto, dopo lultima pagina, a riaprire il libro e rileggerlo una, due e più volte. |